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mercoledì 30 settembre 2009

the dark side of the moon

nell'ultimo post del blog visto da quaggiù, il guru racconta una bella storia, con tanto di lieto fine, associando il volto migliore del capitalismo e della globalizzazione al merito, all'intraprendenza e alla lungimiranza: da un lato quelle dell'impresa che ha reso pubblico - mettendolo in rete - un suo strumento di lavoro (un software, se ho capito bene) chiedendo in cambio a chi fosse in grado di farlo di proporre modelli per migliorarlo. dall'altro lato il merito, l'intraprendenza e la lungimiranza di chi ci ha provato, c'è riuscito e per questo è stato premiato con una cerimonia e forse un'assunzione. tutto questo è messo a confronto con il volto peggiore del capitalismo, la chiusura, l'immobilità, la pigrizia e l'avarizia del capitalismo nostrano, rappresentato nell'esperienza del guru dalle poste italiane.
il post si chiude nel segno di un'amara rassegnazione, richiamandosi ancora all'esperienza personale: "Che dire ... io sono cresciuto ascoltando "o' salario garantito" dei 99 posse ;-)". qui guru rischia di confondere l'arroccamento sulle posizioni acquisite delle aziende o il "postofissismo" dei garantiti con la giusta lotta per gli ammortizzatori sociali, condotta da chi inevitabilmente, ripeto, inevitabilmente, rimane fuori dal circuito produttivo e occupazionale capitalistico. nell'esempio della netflex, a fronte dei sette premiati, dobbiamo immaginare un numero imprecisato di persone che ci hanno provato senza essere scelti e premiati. più in generale, il volto migliore e quello peggiore del capitalismo sono pur sempre capitalismo e mostrano del capitalismo comunque soltanto il lato illuminato. il lato oscuro è pieno di disoccupati, licenziati, lavoratori in nero, precari, esclusi... esclusi necessariamente da un sistema economico che non prevede e non può prevedere tra le sue priorità quella di occuparsi degli inutili o dei peggiori. per rimanere all'attualità, nel primo semestre 2009 si calcolano in Italia 580mila posti di lavoro in meno rispetto all'anno precedente.
il salario garantito non è affatto in contraddizione con la prospettiva adottata dalla netflex, perchè entrambi si fondano sul superamento dei concetti di lavoro e proprietà tipici della prima e seconda rivoluzione industriale. il sistema economico globalizzato, tecnologico, virtuale, delocalizzato e globalizzato in cui viviamo non ne ha più bisogno. il peggior nemico di microsoft non è apple, ma il mondo del software open source, che è più veloce e creativo proprio perchè rinuncia alla proprietà dei codici e si alimenta del lavoro libero di migliaia di programmatori. stesso discorso per le innumerevoli iniziative legate al copyleft, alle licenze creative commons o simili.
il punto è questo: se da un lato è giusto che le aziende trovino gli strumenti e le strategie per ridurre i costi e massimizzare i risultati, dall'altro lato non è più pensabile, se mai lo è stato, che in un mondo in cui lavora solo chi è migliore... possa guadagnare (leggi sopravvivere) solo chi lavora. 




caro Napolitano,



Signor Presidente,


il Senato ha approvato l’emendamento Fleres alla legge che ha istituito lo scudo fiscale. Se anche la Camera lo approvasse, Lei resterebbe l’ultima difesa. Signor Presidente, con questo emendamento una legge già odiosa diventerà uno strumento di illegalità. I beneficiati dallo scudo non potranno essere perseguiti per reati tributari e di falso in bilancio, il mezzo con cui sono stati prodotti i capitali che lo Stato “liceizza”; e intermediari e professionisti che ne cureranno il rientro non saranno tenuti a rispettare l'obbligo di segnalazione per l'antiriciclaggio; insomma omertà, complicità, favoreggiamento.








domenica 20 settembre 2009

ignoranti


Uno sguardo ai risultati dei test di ammissione alle facoltà universitarie suscita - o almeno dovrebbe suscitare - un certo allarme. A quanto pare, le nuove matricole (al pari di quelle vecchie - ndn) non conoscono la geografia, la letteratura, la storia, non sono molto preparati in matematica e nelle scienze, hanno pochissima confidenza con le lingue, ignorano l'esistenza o la funzione di istituzioni fondamentali della nostra società... ma quel che è più grave, è che hanno serissimi problemi a comprendere i testi: conoscono pochissime parole, faticano a seguire periodi un po' più lunghi o articolati del solito, colgono solo gli elementi superficiali del discorso. E' facile immaginare quali possono essere i livelli nella scrittura.
Si può discutere sull'opportunità del numero chiuso e sulla reale efficacia dei test per la selezione dei candidati, ma la questione che si pone qui è delle più serie: "Se le matricole oggi non sanno dov'è il Mar Nero, pazienza - dice la preside di Lettere dell'ateneo fiorentino, Franca Pecchioli - glielo insegneremo strada facendo. Ma se non sono in grado di seguire quando parla un docente durante una lezione, allora è più grave".
Ciò che è grave è che la scuola italiana non garantisce a chi la frequenta di acquisire le minime competenze di cittadinanza: si badi, non solo per diventare medico, o ingegnere, o avvocato, bensì, soprattutto, ciò che serve a qualunque cittadino che voglia leggere un giornale, un libretto di istruzioni, una legge, un verbale, un contratto, una comunicazione o qualsiasi altra cosa.
Naturalmente è facile riconoscere le responsabilità di docenti e dirigenti, e spesso a ragione, e sarà facile utilizzare questi argomenti per giustificare ulteriori tagli (comunque indiscriminati) alla scuola pubblica. Ma la situazione richiede un'analisi più articolata. Crediamo.
Per esempio, anche senza scomodare vecchie storie di grandi vecchi e giovani grembiulini col compasso, se si prova a collegare per un attimo questi dati sulla preparazione delle matricole alle politiche dei governi degli ultimi decenni in tema di educazione e scuola (tagli, riforme guazzabuglio, sterili discussioni su crocifissi e ombelichi scoperti, precariato cronico, esami di dialetto...); se si prova poi ad inserire questo rapporto all'interno di un quadro culturale generale, in cui la televisione rappresenta la principale fonte di informazione e intrattenimento della popolazione e se si tiene conto inoltre della qualità della nostra televisione... chi si potrà ancora stupire dei risultati dei test?
Garantire il diritto all'istruzione, cioè alla capacità di usare le parole e quindi di capire - o almeno di provare a capire - quel che ci succede intorno, è la condizione essenziale per il realizzarsi di tutte quelle belle parole come democrazia e libertà con le quali questa gente ci chiede di votarli.
E tuttavia la situazione appare radicalmente rovesciata: solo in quanto non ci assicurano questo diritto fondamentale, possono essere sicuri che continueremo a votarli. Geniale!



giovedì 17 settembre 2009

come Brecht


anche noblogin' è un farabutto!



Il rogo dei libri

Bertolt Brecht (trad. di F.Fortini)

Quando il regime ordinò che in pubblico fossero arsi

i libri di contenuto malefico e per ogni dove

furono i buoi costretti a trascinare

ai roghi carri di libri, un poeta scoprì

- uno di quelli al bando, uno dei meglio - l'elenco

studiando degli inceneriti, sgomento, che i suoi

libri erano stati dimenticati. Corse

al suo scrittoio, alato d'ira

e scrisse ai potenti una lettera.

Bruciatemi!, scrisse di volo, bruciatemi!

Questo torto non fatemelo! Non lasciatemi fuori! Che forse

la verità non l'ho sempre, nei libri miei, dichiarata? E ora voi

mi trattate come fossi un mentitore! Vi comando:

bruciatemi!


mercoledì 16 settembre 2009

cattivi maestri

L'acuto Galli della Loggia, nel suo editoriale sul corsera di domenica, ha paragonato la povera ministra Gelmini a "una specie di san Sebastiano: bersagliato da ogni parte, schernito, vilipeso e mostrificato alla prima occasione, destinato quasi sempre a scontentare tutti".
Povera Gelmini, tutti ce l'hanno con lei e le tirano le frecce. Lei che è così buona.
Dopotutto, sono solo 42mila i docenti precari che sono rimasti senza lavoro grazie alla sua "razionalizzazione" del sistema. Dopotutto, meno tempo a scuola, meno specializzazione degli insegnanti, classi più numerose, meno insegnanti di sostegno, meno scuole e con meno soldi a disposizione, e grembiulino per tutti sono misure efficaci per migliorare la scuola pubblica e la qualità dell'educazione degli italiani. E' evidente a chiunque guardi con imparzialità alla realtà del paese.
Ma «Ci sono alcuni dirigenti scolastici e insegnanti, una minoranza, che disattendono l' attuazione delle riforme» - si è lamentata la Gelmini, in una intervista, sempre sul corsera, lunedì - «Criticare è legittimo ma comportarsi così significa far politica a scuola e questo non è corretto. Se un insegnante vuol far politica deve uscire dalla scuola e farsi eleggere. Quella è la sede per le sue battaglie, non la cattedra».
E allora insegnanti, studenti, genitori, dirigenti: che protestate a fare? cosa vi salta in mente? non vorrete mica fare politica? Questo è un paese civile e democratico, non si può fare politica! fuori dalla scuola! Lasciate in pace la ministra che è brava: lasciatevi licenziare, umiliare e diseducare... e fate silenzio: cattivi!

sabato 12 settembre 2009

ricevo e pubblico


L’IRONIA NEL SUO MIGLIOR STILE
2000 persone contraggono l’influenza suina e ci si mette la mascherina…
25 milioni di persone con AIDS e non ci si mette il preservativo…

PANDEMIA DI LUCRO
Che interessi economici si muovono dietro l’influenza suina?
Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria, i notiziari di questo non parlano…
Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi..
I notiziari di questo non parlano…
Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno.
I notiziari di questo non parlano…
Ma quando comparve la famosa influenza dei polli… i notiziari mondiali ci inondarono di notizie… un’epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia!
Non si parlava d’altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni… 25 morti l’anno!!
L’influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo.
…Mezzo milione contro 25.

E quindi perché un così grande scandalo con l’influenza dei polli?
Perché dietro questi polli c’era un “grande gallo”.

La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici.
Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione.
Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro.

Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell’inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo.
E allora viene da chiedersi: se dietro l’influenza dei polli c’era un grande gallo, non sarà che dietro l’influenza suina ci sia un “grande porco?”.

L’impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu.
Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio
sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l’Iraq…
Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani… felici per la nuova vendita milionaria.

La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari
della salute…

Se l’influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se la Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?

DIFFONDI QUESTO MESSAGGIO COME SE SI TRATTASSE DI UN VACCINO, PERCHE’ TUTTI CONOSCANO LA REALTA’ DI QUESTA “PANDEMIA”.

giovedì 3 settembre 2009