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giovedì 26 febbraio 2009

rifiuti tossici

giovedì 19 febbraio 2009

favole

"la legge è uguale per tutti"

sabato 7 febbraio 2009

parole

Dittatura è uno stato che pretende di comandare a tutti, anche alle parole: chiamando legge l'abuso di potere, giustizia l'arroganza dell'interesse privato, moralità la meschina vanità dei potenti. 
La dittatura chiama se stessa libertà e dice statalismo la difesa del diritto.
Il fascismo è una dittatura che ha trovato un capo dello stato disposto a sottoscrivere e la maggioranza del paese disposta ad obbedire alle parole del duce: solo grazie a questo, il fascismo ha potuto modificare la costituzione, ammutolire l'opposizione, intimidire i giudici, picchiare, confinare, eliminare i disobbedienti.

venerdì 6 febbraio 2009

privati della privacy

blog, facebook, myspace, youtube, web2.0... la recente capillare diffusione di questi e simili fenomeni (nb: da noi, nord ovest del mondo), non potrà non modificare radicalmente il nostro vivere sociale e la nostra stessa percezione di società. di fatto è già così.
da un lato non ci si può sottrarre. dall'altro non ci si può tranquillamente rassegnare. la nota più preoccupante mi pare l'ingenuità con cui si mettono in vetrina la vita, gli amici, le immagini, i figli, quanto di più personale e intimo ci riguardi diventa in pochi click di pubblico dominio.
tutt'altro che un segnale di apertura e disponibilità alla comunicazione, tutto questo mi sembra invece la prova di quanta leggerezza (non leggiadria, piuttosto superficialità) filtri in generale il nostro modo di percepire e di prender parte alla realtà.
siamo tutti pronti a immolarci sull'altare della difesa della privacy e poi ci svendiamo al mondo... senza nemmeno accorgercene.


giovedì 5 febbraio 2009

ceci n'est pas un blog

scimmiottando il filosofo che negava la possibilità di scrivere quello che pur stava scrivendo, anche io inizio così questo blog, intitolandolo alla sua negazione e denunciando subito la mia imbarazzata incertezza rispetto a ciò che, da questa tastiera, affiderò alla pubblica lettura e al libero commento.
l'imbarazzo, credo, nasce dubitando di avere realmente qualcosa (Qualcosa!) da dire - tanto meno da scrivere - e soprattutto di poter incontrare l'interesse, la pazienza o addirittura il piacere di chicchessia che lo voglia leggere.
ciò nondimeno eccoci qui: noblogin'