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martedì 17 novembre 2009

caro presidente


PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO 

di ROBERTO SAVIANO



SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.


Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.


Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.






noblògin' ha firmato, firma anche tu

sabato 14 novembre 2009

Talete

ricevo, pubblico e sottoscrivo:

Il  10 Settembre 2009  il Governo ha approvato il Decreto Legge 135/09 che sottrae ai cittadini l'acqua potabile di rubinetto,  per consegnarlo di fatto, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati e per le banche. (Vedasi l Art. 15 che modifica la disciplina già introdotta con l Art. 23 bis della Legge 133/2008).  
Se entro il 24 Novembre il Parlamento convertirà in legge questo provvedimento, in Italia i Consigli Comunali, i Sindaci eletti dai  cittadini saranno espropriati dalla gestione dell'acqua potabile che per  legge sarà privatizzata e consegnata al mercato.
Dopo essere stato approvato in Senato, da lunedi sarà in discussione alla Camera dei Deputati con esiti che, per alcuni, sono già scritti.