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martedì 2 marzo 2010

quel che sembra e quel che è

1.  La percezione degli italiani è di una presenza del 23% di straneri, mentre nel 2009 erano il 6,5% . 
2.  Si sente dire: “Non gli facciamo costruire le moschee, perché al loro Paese non ci fanno costruire le chiese”. In realtà in tutti i paesi islamici tranne l’Arabia Saudita sono presenti molte chiese cattoliche. I cristiani sono un numero molto esiguo, ma è garantito loro un luogo di culto. 
3.  Si sente parlare di “islamizzazione” dell’Italia, ma la maggioranza degli stranieri in Italia è cristiana. 
4.  Si sente dire: “Vengono qua e ci rubano il posto lavorando in nero”. In realtà la maggioranza degli immigrati ha lavori regolari; quasi tutti sono iscritti all’Inps; gli assicurati stranieri sono 2.173.545, pari al 92% di tutta la popolazione straniera regolare censita. E gli stranieri clandestini che lavorano in nero sono stimati percentualmente meno degli italiani che lavorano in nero. 
5.  In realtà gli immigrati fanno lavori che gli italiani non farebbero e contribuiscono al PIL in modo significativo: nel 2007 il contributo degli stranieri è stato del 9,1%. Considerato che la loro presenza nel 2007 era pari al 5,8% della popolazione, il contributo al PIL di uno straniero è mediamente più alto di quello di un italiano. 
6.  Non è vero neppure, come si sente spesso dire, che “quelli che vengono in Italia sono i peggiori”. Al contrario, hanno spesso un’istruzione uguale o superiore alla media agli italiani: uno su dieci ha una laurea, contro la media degli italiani è di uno su dodici. 
7.  Non è vero neppure che “vengono qui e si fanno curare a nostre spese”. Anzi, per la verità pagano le nostre pensioni: più pensionati ci sono, più lavoratori sono necessari perché il sistema non collassi. 
8.  Si sente dire: “Ci rubano le nostre donne”. In realtà l’80% delle coppie miste che ogni anno si sposano in Italia sono formate da un italiano che sposa una donna di origine non italiana.





Ma chi è oggi cittadino italiano? Chi è straniero? Chi non parla bene la lingua italiana? Chi non ha genitori italiani? Chi non ha genitori nati in Italia? Sotto il cielo c'è molta confusione. Penso sia giunto il momento di parlare seriamente di cittadinanza, in particolare dei cosiddettio bambini  "stranieri". Come chiede anche la CEI, è il momento di considerare cittadino italiano almeno ogni bambino che nasce in Italia, a prescindere dal luogo in cui sono nati i suoi genitori.
   




1° marzo 2010 Un giorno senza di noi, Giuseppe Caliceti, 
il manifesto, 2 marzo 2010

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